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Robert Walser. I Microgrammi.

Dopo Giorgio Orelli e Philippe Jaccottet, si chiude con Robert Walser la triade di mostre dedicata alla letteratura moderna svizzera. Nato a Bienne nel 1878 e morto a Herisau nel 1956, egli è da tempo annoverato fra i maggiori scrittori di lingua tedesca del Novecento. La sua opera, di cui Kafka, Musil e Walter Benjamin erano convinti sostenitori, fu riscoperta e apprezzata soprattutto dopo la morte dell’autore, e costituisce ormai un passaggio obbligato nella formazione di ogni lettore avveduto.
La mostra allestita negli spazi di Casa Croci a Mendrisio mette in rilievo alcuni aspetti della figura e dell’opera di Walser: l’attenzione è in particolar modo rivolta ai cosiddetti microgrammi, fogli di piccolo formato sui quali l’autore (negli anni 1924-1932/33) scrisse a matita, in una grafia minuscola e apparentemente incomprensibile, testi oggi leggibili grazie al minuzioso lavoro di decodificazione condotto da Bernhard Echte e Werner Morlang (Aus dem Bleistiftgebiet, I-VI, Suhrkamp).
In una prima parte della mostra trovano spazio le notizie sulla vita dello scrittore (e ciò attraverso fotografie, lettere, documenti e prime edizioni, spesso illustrate dal fratello Karl), seguendone il peregrinare di città in città, sino all’entrata nelle cliniche psichiatriche prima di Waldau-Berna (1929-1933) e poi di Herisau (Canton Appenzello), dove Walser rimase fino alla morte, avvenuta il giorno di Natale del 1956 durante una passeggiata nella neve.